Alla presenza delle autorità, la Cooperativa Vite Vere Down DADI inaugura ufficialmente la nuova struttura ricettiva gestita da persone con disabilità, operativa dal 18 marzo
L’inaugurazione della nuova casa vacanze “DADI Home” sarà un momento di festa per tutti i cittadini di Padova. Si svolgerà sabato 14 maggio alle ore 12in via Santa Sofia n. 100 (di fianco alla omonima chiesa medievale) alla presenza delle autorità civili e religiose e di tanti sostenitori e amici che hanno creduto in questo ambizioso progetto di inclusione sociale.
Una struttura ricettiva unica, inserita nel meraviglioso contesto della chiesa di Santa Sofia, che è già un patrimonio di accoglienza per turisti italiani e stranieri e un importante luogo di formazione e lavoro per giovani ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettiva del territorio che vogliono sperimentarsi nel mondo del turismo.
Il programma dell’inaugurazione prevede alle 12:00 l’arrivo dei partecipanti e il raduno in cortile; alle ore 12.30 gli interventi delle autorità civili e religiose presenti con il taglio del nastro; in seguito lo staff di DADI Home accompagnerà i presenti, in piccoli gruppi, a visitare la struttura e si aprirà il buffet organizzato con la massima professionalità dall’Associazione Cuochi Terme Euganee e Padova.
“Per tutta la grande famiglia Down DADI – afferma Patrizia Tolot, presidente Cooperativa Vite Vere Down DADI – sarà un giorno bellissimo. Celebreremo insieme il sogno che finalmente è diventato realtà, avvolti nell’abbraccio della città che ci darà la carica per portare avanti questo progetto, ancora una volta ricco di sfide da vincere. Ecco perché sono felice di invitare tutti a partecipare ad una cerimonia che è una grande festa per i nostri ragazzi e per le loro famiglie, per i nostri operatori, per i nostri sostenitori e per tutti coloro che d’ora in poi saranno protagonisti di questa meravigliosa avventura insieme a noi.”
Il 18 marzo 2022 DADI Home ha aperto le sue porte ai turisti italiani e stranieri che arrivano a Padova per visitare la città che custodisce gioielli preziosi come la Cappella degli Scrovegni di Giotto.
Ma come nasce l’idea della casa vacanze gestita dai ragazzi della Cooperativa Vite Vere Down DADI?
Il progetto vede i primi albori nel 2015, grazie all’intuizione dei coordinatori (psicologi) del percorso di autonomia della Cooperativa Vite Vere Down DADI che ad un certo punto si sono chiesti: “Cosa faranno i nostri ragazzi dopo aver terminato la scuola? Quali saranno le loro prospettive future?”
C’era la necessità, l’urgenza di rispondere ad un bisogno reale in un mondo del lavoro che fatica ad inserire le persone con disabilità; per questo si è cercato di individuare una tipologia di occupazione che potesse essere adeguata alle potenzialità di persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva e l’avvio di una struttura ricettiva per il pernottamento e la colazione rispondeva a queste esigenze.
Perché abbiamo scelto questo settore di attività?
Perché valorizza le potenzialità di persone con disabilità non inseribili al lavoro ai fini della Legge 68 per il collocamento mirato, altrimenti destinate a strutture assistenziali come i Centri Diurni;
Perché ottimizza le esperienze di residenzialità abitativa già in atto nel percorso di autonomia della Cooperativa Vite Vere Down DADI, valorizzando le abilità già acquisite dai giovani con disabilità intellettiva;
Perché favorisce l’inclusione delle persone con disabilità nel territorio all’insegna di una vita cittadina attiva e fatta di relazioni.
Perché proprio una struttura ricettiva con formula Bed&Breakfast?
Per le persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva la gestione di una struttura turistico-ricettiva in stile Bed&Breakfast come DADI Home è un lavoro ideale perché:
ci sono tante mansioni diverse, con la possibilità di personalizzarle in base alle caratteristiche del singolo individuo;
non serve una persona che fa tutto, ma tante persone e ognuno fa qualcosa;
i ragazzi con disabilità di Down DADI sanno già svolgere le principali mansioni in questo tipo di attività, grazie ai percorsi di autonomia abitativa frequentati presso le case/appartamento per l’autonomia: raggiungere il luogo di lavoro, preparare la colazione, fare i letti, pulire le camere, sparecchiare, servire in tavola, andare a fare la spesa, piccole commissioni di vario genere;
il contesto non è troppo competitivo e c’è l’opportunità di inserirsi nel mercato come novità assoluta nel territorio di Padova;
l’organizzazione in turni da 4/5 ore giornaliere è compatibile con le esigenze dei ragazzi;
le persone con disabilità hanno l’opportunità di sviluppare relazioni sociali sempre nuove.
Rispetto ad altre tipologie di lavoro, questa attività è più adatta alle persone con disabilità, e si inserisce perfettamente all’interno del progetto di vita indipendente della Cooperativa Vite Vere Down DADI che si articola essenzialmente in tre fasi:
La casa: l’autonomia abitativa
La giornata lavorativa: lavoro e tempo libero
Le relazioni sociali ed affettive
L’obiettivo generale è preparare fin dall’adolescenza la persona con disabilità allo sganciamento dalla famiglia, con percorsi di autonomia personale, relazionale e residenziale.
Ogni fase del progetto è strettamente collegata alle altre, e particolare importanza assumono i luoghi dove i ragazzi svolgono le attività.
All’interno di questo percorso, la casa, il posto di lavoro, i luoghi dove si sviluppano le relazioni delle persone con disabilità devono essere:
inseriti in un ambiente fortemente integrato;
facilmente raggiungibili e serviti (ad esempio con i mezzi pubblici);
in rete con le altre strutture della Cooperativa
Una volta terminata la scuola, è dunque fondamentale offrire ai ragazzi una proposta formativa e di inserimento lavorativo che risponda a queste esigenze, proseguendo il percorso di vita indipendente fatto fino a quel momento.
La situazione del mondo del lavoro è complessa e per le persone con disabilità intellettive è sempre difficile trovare contesti lavorativi flessibili e adatti alle loro capacità ed esigenze.
In quest’ottica, DADI Home rappresenta per i ragazzi appassionati di turismo e attività ricettive un’opportunità reale di inserimento lavorativo ma in un contesto che comunque rimane protetto perché le persone con disabilità sono costantemente affiancate da operatori.
DADI Home è dunque un punto di partenza, una palestra di formazione dove le persone con disabilità del territorio potranno acquisire nuove competenze, da spendere poi in altre realtà ricettive della zona di Padova.
Il sogno di Matteo, Giorgia, Matteo, Giulia si è realizzato e ora vogliamo che diventi realtà per molte altre persone con disabilità desiderose di sperimentarsi nel settore della ricezione turistica.
Vuoi aiutarci anche tu e vivere un’esperienza unica ed irripetibile nel centro di Padova?
Ti aspettiamo a DADI Home, il valore dell’incontro.
Il 18 marzo è nata Dadi Home, forse il progetto più ambizioso della cooperativa “vite Vere Down Dadi”: una elegante struttura ricettiva, nel cuore di Padova, in via Santa Sofia, che vuole accogliere turisti da tutto il mondo ma soprattutto mira all’inserimento lavorativo dei ragazzi con sindrome di Down.
5 camere doppie con bagno interno, a due passi dall’Ospedale, dal Santo e dalle piazze, quattro ragazzi che ce la mettono tutta e sono pronti a far vivere ai clienti un’esperienza unica. Uno degli obiettivi di questo progetto è proprio quello di dare a questi giovani un bagaglio di competenze testate sul campo che possa essere spendibile anche in altre realtà turistiche. Dadi Home rappresenta dunque un punto di partenza.
È la prima struttura in Italia. Un progetto di autonomia di vita e professionale, che punta a rendere i giovani indipendenti nel lavoro, ma anche ad aprirli alla socialità
Quattro anni di speranze, delusioni, fatica. Ma alla fine il sogno si è avverato. E ragazzi e ragazze con sindrome di Down ora hanno un posto speciale dove realizzare la professione che li renderà autonomi: «Dadi Home», la nuova struttura in centro storico a Padova, accanto alla chiesa medievale di Santa Sofia, un bed & breakfast tutto gestito da Matteo Bovo, Matteo Sbettega, Giorgia Boscolo, Giulia Drago, della Cooperativa Vite Vere Down Dadi.
Matteo sceglie le brioche fragranti, quelle dorate al punto giusto, la cura che mette in ogni gesto è qualcosa di imparato nel tempo, con determinazione. Giorgia prepara caffè e cappuccini, all’inizio non è stato facile, ora lo sa fare bene. Ogni azione è una conquista. La sindrome di Down non impedisce di avere una vita autonoma, ma tutto è un po’ più faticoso. Dadi Home è una «casa vacanze», in tutto uguale a un bed & breakfast, camere e prima colazione, ma per legge la definizione di bed&breakfast richiederebbe che fosse la loro casa e oltre a lavorarci dovrebbero viverci dentro.
Cinque camere doppie, design minimal, ambienti lussuosi e giardino esterno. Dadi Home è il progetto della Cooperativa Vite Vere Down Dadi, in collaborazione con i servizi socio sanitari dell’Ulss 6 di Padova. Un sogno lungo quattro anni, tanto ci è voluto per trasformare quello spazio in una struttura recettiva, con un investimento di circa 700mila euro finanziati in parte dalla Fondazione Cariparo e in parte dalla raccolta fondi della Cooperativa Down Dadi e da sponsor e benefattori. Un progetto di autonomia di vita e professionale, che punta a renderli indipendenti nel lavoro, ma anche ad aprirli alla socialità che una professione di questo tipo porta ad avere, con clienti sempre diversi e da ogni parte del mondo.
«Dadi Home è la prima struttura di questo genere in Italia gestita da ragazzi e ragazze con sindrome di Down – spiega Patrizia Tolot, presidente della Cooperativa Vite Vere Down Dadi –. Ci sono altre realtà, ma la differenza è che qui c’è design e lusso, l’obiettivo è stato creare bellezza. Un ambiente bello e lussuoso, anche per sfatare lo stereotipo che i posti con persone con disabilità siano tristi. Bellezza e qualità, abbiamo voluto un luogo così, molto bello. Le persone che ci lavorano dentro hanno tanta bellezza da dare. Il turista deve scegliere Dadi Home perché vede dalle foto che è un bellissimo posto, poi scoprirà che in più ha anche un valore sociale». Il progetto è avveniristico, ragazzi e ragazze con sindrome di Down vengono preparati in modo professionale a lavorare nella struttura. Fanno esperienza sul campo e dopo un paio di anni potranno essere assunti in qualsiasi hotel o simili.
Una sorta di «palestra» per dimostrare le competenze acquisite e perfezionarle ancora di più. «Un luogo dove, a rotazione, più persone potranno fare esperienza di lavoro e di socialità — fa notare Patrizia Tolot — questo li porterà a inserirsi poi nel mondo del lavoro. Ma per lavorare a Dadi Home bisogna già essere preparatissimi, ci si arriva dopo un lungo training che insegna a tenere in ordine le camere, preparare la colazione, gestire la struttura». Il 14 maggio grande festa di inaugurazione di «Dadi Home», con porte aperte per tutti coloro che vorranno visitarlo. Intanto, per soggiornare, si può prenotare tramite Urban flat o sul sito www.dadihome.it.
Vicina alla chiesa di Santa Sofia, è un progetto della Cooperativa Vite Vere Down Dadi. Cinque camere doppie dal design minimal e giardino: «Sfiatiamo gli stereotipi»
Matteo sceglie le brioche più fragranti, quelle dorate al punto giusto, la cura che mette in ogni gesto è qualcosa di imparato nel tempo, con determinazione. Giorgia prepara caffè e cappuccini, all’inizio non è stato facile, ma ora lo sa fare bene. Ogni azione è una conquista. La sindrome di Down non impedisce di avere una vita autonoma, tutto è solo un po’ più faticoso. Insieme a Giulia e Matteo gestiscono «Dadi Home», la nuova struttura in centro storico a Padova, accanto alla chiesa medievale di Santa Sofia, aperta da due giorni. Camere e prima colazione come un bed&breakfast, però si chiama «Casa vacanze»: per legge la definizione di bed&breakfast si ha quando il luogo dell’ospitalità è anche la casa in cui si vive.
Un sogno diventato realtà
Cinque camere doppie, design minimal, ambienti lussuosi e giardino esterno: «Dadi Home» è il progetto della Cooperativa Vite Vere Down Dadi, in collaborazione con i servizi socio sanitari dell’Ulss 6. Un sogno lungo quattro anni, tanto ci è voluto per trasformare quello spazio in una struttura ricettiva, con un investimento notevole, circa 700mila euro, finanziati in parte dalla Fondazione Cariparo e in parte dalla raccolta fondi dell’associazione Down Dadi, da sponsor e benefattori. Quattro giovani dai 20 ai 30 anni con sindrome di Down, Matteo Bovo, Matteo Sbettega, Giorgia Boscolo, Giulia Drago, lavorano nella struttura, dall’accoglienza, al servizio colazione, le camere, tutto è gestito da loro. Un progetto di autonomia di vita e professionale, che punta a renderli indipendenti e aprirli alla socialità che una professione di questo tipo porta, con clienti sempre diversi e da ogni parte del mondo.
La prima in Italia
È la prima struttura di questo genere in Italia gestita da ragazzi e ragazze con sindrome di Down. Perché, a differenza di qualche altra realtà, l’obiettivo qui è stato creare bellezza. Un ambiente di design, bello e lussuoso, anche per sfatare lo stereotipo che i posti con persone con disabilità siano tristi. «Bellezza e qualità, abbiamo voluto ambienti così, molto belli — sottolinea Patrizia Tolot, presidente della Cooperative Vite Vere Down Dadi — . Le persone che ci lavorano dentro hanno tanta bellezza da dare. Il turista deve scegliere Dadi Home perché è un bellissimo posto, poi scoprirà che in più ha anche un valore sociale». Il progetto è avveniristico, ragazzi e ragazze con sindrome di Down vengono preparati in modo professionale a lavorare nella struttura. Fanno esperienza sul campo e dopo un paio di anni potranno essere assunti in qualsiasi hotel o simili. Una sorta di «palestra» per dimostrare le competenze acquisite e perfezionarle ancora di più. «Un luogo dove, a rotazione, più persone potranno fare esperienza di lavoro e di socialità — fa notare Patrizia Tolot — questo li porterà a inserirsi poi nel mondo del lavoro». Il 14 maggio grande festa di inaugurazione di «Dadi Home». Intanto, per soggiornare, si può prenotare tramite Urban flat o sul sito www.dadihome.it.
Il Dadi Home apre le porte, siamo pronti ad accoglierti. Per restare aggiornato seguici sul profili social, per prenotare una stanza visita il nostro sito o la piattaforma yourbanflat.com. trovi tutte le informazioni nella 𝘣𝘪𝘰 del profilo. 𝐶𝑜𝑛 𝑡𝑒 𝑠𝑎𝑟à 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑒𝑟𝑎𝑣𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑛𝑡𝑢𝑟𝑎!
Dadi Home, il b&b dei ragazzi di Down Dadi, ha aperto le porte ai turisti
La nuova struttura ricettiva gestita da ragazzi con sindrome di Down da oggi accoglierà turisti provenienti da tutto il mondo
PADOVA. Venerdì 18 marzo. Dadi Home, la nuova struttura ricettiva gestita da quattro ragazzi con Sindrome di Down, in via Santa Sofia, ha aperto le sue porte.
In attesa della grande inaugurazione ufficiale, in programma per il mese di maggio, le cinque camere doppie, sono pronte a ospitare turisti provenienti dall’Italia e dal mondo.
Il progetto, lanciato dalla cooperativa Vite Vere Down DADI, in collaborazione con i servizi socio sanitari dell’Usl 6, offre alle persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva, un’opportunità di inclusione lavorativa e sociale spendibile nel mondo della ricezione turistica.
I quattro ragazzi, di età compresa tra i 23 e i 32 anni, saranno impegnati dall’accoglienza degli ospiti in fase di check-in e di check-out, al riordino delle camere e degli ambienti in generale, fino al servizio della colazione. «Grazie alla vicinanza di numerosi sponsor e partner siamo riusciti a realizzare un sogno nato ormai diversi anni fa – dichiara Patrizia Tolot, presidente della cooperativa Vite Vere Down DADI – Oggi siamo pronti ad aprire le porte di Dadi Home, ma l’inaugurazione ufficiale avverrà a maggio e sarà davvero festa grande».
Sulla piattaforma Yourbanflat sono aperte già da oggi le prenotazioni: YOURBANFLAT